Si discute da decenni sui nomi al femminile di professioni e cariche un tempo maschili, un tema particolarmente caldo in questi giorni. Tra le svariate possibilità, alcune sono insensate.
Una mozione per l’abolizione delle accumulazioni di formazioni verbali prodotte dalla suffissazione in -zione (è un mio vecchio cavallo di battaglia, perdonate l’insistenza).
Aurea è il femminile dell’aggettivo aureo (= d’oro). Se intendete parlare dell’alone di mistero o di venerazione o di innocenza che circonda una persona o un luogo, la parola da usare è aura.
Come reagireste se riceveste un’email che vi informa: “Il vostro pagamento verrà processato mercoledì”? Io penserei: speriamo non lo condannino a morte.
Questo strafalcione rientra nella categoria “parole difficili orecchiate male”, e a cascarci sono spesso giornalisti o scrittori. Andate avanti se volete saperne di più.