Cose belle che si fanno a scuola
Lo scorso anno scolastico ho incontrato le quarte della scuola primaria dell’istituto comprensivo Pestalozzi di Pomezia (Roma). Oggi ho ricevuto un regalo.
Oggi ho ricevuto un pacco misterioso.
Cioè, non totalmente misterioso. Sapevo che i ragazzi della scuola primaria dell’istituto comprensivo Pestalozzi di Pomezia, che avevo incontrato lo scorso anno scolastico, quando loro erano in quarta, avevano preparato un regalo per me. Solo quando ho aperto il pacco, però, ho scoperto di cosa si trattava: un librone con tutte le attività svolte attorno al mio libro Leggere è un’avventura.
Schede sui libri citati nel mio romanzo e sui film che ne sono stati tratti, lettere all’autore (cioè a me), cruciverba, messaggi cifrati…
Un sacco di disegni: rielaborazioni delle illustrazioni di Allegra Agliardi, nuovi disegni dei personaggi, perfino miei ritratti (questo è di Elena).
In conclusione, la sceneggiatura, scritta dalla maestra Stefania Zitella, artefice di tutto ciò, dello spettacolo di fine anno, anche quello tratto dal mio libro.
Cosa posso dire, a parte ringraziare questi bravissimi ragazzi (che quest’anno sono in quinta, e quindi stanno per passare a una altro ciclo scolastico) e i loro insegnanti? Dirò solo una cosa: per un autore, è meraviglioso vedere che i propri libri acquistano una nuova vita, danno frutto, generano nuove opere. Sono fortunato a ricevere doni del genere.
domenica fazi
Un lavoro straordinariamente coinvolgente. Veramente bravi gli alunni e le insegnanti che lavorano per dotare i ragazzi di una prontezza sentimentale necessaria per affrontare positivamente tutti gli aspetti della vita. Un saluto
Domenica Fazi
Massimo Birattari
Bravissimi tutti.
Alessandro
Buongiorno signor Birattari. Mi chiamo Alessandro, ho 34 anni e sono un medico partenopeo. Scrivo qui perché non ho trovato una sezione specifica per contattarla in privato. Avrei un dubbio sull’uso della virgola. Prenda in considerazione le seguenti frasi:
”Un ambito nel quale l’uomo rischia facilmente di apparire bisognoso e, quindi, poco attraente(,) è quello della messaggistica scritta.”
”L’uomo che, dopo essere stato lasciato dalla compagna, mostri a quest’ultima senza freni i sintomi della disperazione, faccia indignitose scenate di gelosia e impieghi ogni secondo della giornata tentando di convincerla a tornare insieme(,) appare come uno sconfitto.”
Ora, da quanto ho capito, le virgole che ho messo in parentesi non devono esserci. Mi conferma? Però che peccato: suonano così bene!
Grazie.
Massimo Birattari
Ha scelto due ottimi esempi per illustrare il conflitto, nell’uso della punteggiatura, tra sintassi e “respiro”. Le cose stanno esattamente come dice lei. Io le proporrei salomonicamente (o pilatescamente) di non metterla nella prima frase e di lasciarla nella seconda. Di fatto, quella virgola di respiro la mettono in molti. Non posso considerarlo un peccato mortale.
Alessandro
Sono molto contento di aver, in qualche modo, portato all’attenzione un paio di esempi utili. La ringrazio tanto per la risposta e per avermi messo a disposizione la Sua competenza. In effetti mi piace molto respirare!