Da tempo *immemore
In italiano si dice “da tempo immemorabile”, mi raccomando. Immemore (qui traduzione a orecchio, anzi a capocchia, dell’inglese from time immemorial) ha un altro significato.
Quante volte avete letto o (Dio non voglia!) detto o scritto “da tempo *immemore”? Il senso dell’espressione è chiaro: “da tantissimo tempo”, “da un’epoca talmente lontana che se n’è perduta la memoria”. In italiano, però, l’aggettivo da usare è un altro: immemorabile. Immemore, infatti, significa, riferito a una persona, “che ha perduto o mostra di non avere memoria di qualcosa” (per esempio, uno può essere immemore dei propri doveri); riferito a una cosa, “privo di coscienza, di vita”, o “che non ha più memoria” (e la cosa in questione, di fatto, è sempre e solo la spoglia, cioè il cadavere, di Napoleone nel Cinque maggio di Manzoni: “stette la spoglia immemore, / orba di tanto spiro”, privata di uno spirito così grande). Ma non è il tempo a non avere più memoria; siamo noi che non riusciamo a ricordare le cose successe troppo tempo fa (il tempo è “non ricordabile”: immemorabile, appunto).
Da dove salta fuori allora l’uso improprio di immemore? Da una traduzione a capocchia dell’espressione inglese corrispondente: from time immemorial. Ma basta aprire un dizionario per vedere che immemorial si traduce con immemorabile, mentre i corrispettivi di immemore sono oblivious, forgetful, unmindful. Da tempo immemorabile in buon italiano si dice “da tempo immemorabile”: sarebbe bello continuare a farlo.
Una spoglia ancora più immemore di quella di Napoleone, vista l’antichità (una mummia del Museo Egizio di Torino).
simona spinalli
interessante!
Massimo Birattari
Ormai lo dicono/scrivono tutti, prima o poi questa accezione finirà nei dizionari. Quindi è una battaglia persa, ma vale la pena continuare a combatterla…